Un video appello subito virale
La moglie dell’allenatore Rondinelli chiede giustizia per la squadra e alla fine si commuove mentre legge l’appello
Articolo di Maurizio Ferin
dal Gazzettino del 29/09/2015
BELLUNO – Una vera e propria faida nel volley dolomitico è sfociata ieri in una giornata convulsa. Dopo la scissione interna alla Spes Belluno, alcuni dirigenti avevano portato i diritti della B2 femminile – unico campionato nazionale in cui militavano sestetti della provincia – alla Pallavolo Belluno, da sempre attiva nel settore maschile.
Ma i nuovi vertici della Spes avevano presentato un ricorso, per l’utilizzo improprio della cosiddetta smart card, lo strumento necessario per iscrizioni e tesseramenti. Ricorso vinto in sede di giustizia sportiva, tanto da portare alla squalifica dell’ex presidente Spes (Paolo Gamba, 4 mesi) e al numero 1 della Pallavolo Belluno (Sergio Milani, 2 mesi). I diritti della B2 sono quindi tornati alla Spes, che però ha rinunciato al campionato, al via il 18 ottobre.
La squadra, quindi, non ha presente né futuro. Ieri la Spes avrebbe dovuto spiegare in una conferenza stampa la propria verità, a iniziare dalla richiesta di 80 mila euro (“solo una provocazione”, è stata definita), presentata alla Pallavolo Belluno, per gli stessi diritti (destinati al club friulano di Chions, primo tra i ripescabili).
Conferenza disdetta a un paio d’ore dall’inizio, per non doversi trovare a confronto con la “contro-manifestazione” organizzata da ambienti vicini alla squadra, all’esterno della sede della Spes.
Alla fine, il sit-in si è trasformato in un video-appello, letto da Elisa Aney, moglie dell’allenatore Vincenzo Rondinelli, davanti a un gruppetto di giocatrici. In poche ore, le visualizzazioni sono diventate migliaia. Elisa fa capire bene il dramma sportivo e umano della squadra, alla fine si commuove, battagliera. Dietro le dispute tra dirigenti, restano un gruppo di ragazze e un allenatore, cui è stato tolto il proprio progetto di vita.
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